Dall’amore contrastato alla sapienza relazionale

Il mio ministero sacerdotale mi ha messo più volte a confronto con progetti di vita contrastati. Ho dovuto spesso aiutare, sostenere, operare mediazioni a favore di giovani ai quali i genitori impedivano l’accesso alla vita religiosa e sacerdotale e persino matrimoniale!

Durante i corsi di preparazione al matrimonio o nella preparazione remota dell’omiletica matrimoniale, sorridendo a me stesso penso alle volte alle tragedie shakespeariane, alle storie degli amori impossibili come quello di Antonio e Cleopatra o quello ancora di Romeo e Giulietta tradotti con acume retorico e psicologico dal genio di Stratford. Al momento attuale provo compassione per due giovani che sto seguendo e ai quali si rivolge la mia quotidiana preghiera e prossimità sacerdotale. Nulla è più antiproducente e distruttivo che l’esproprio del cuore. I figli o le anime, affidate da Dio rispettivamente ai genitori e ai sacerdoti, non sono oggetto di proprietà privata e tampoco di possesso. Il dramma di Romeo e Giulietta dimostra che il contrasto può arrivare fino alla morte. I due fidanzati della tragedia, infatti, alla fine si toglieranno la vita perché l’amato diventa la vita e il senso esistenziale dell’altro. L’ eccessivo contrasto dei genitori impedisce il giudizio e il discernimento sereno sul futuro marito o moglie e impedisce ai fidanzati di conoscersi bene. Un tempo si risolveva tutto con la cosiddetta “fuitina” che metteva spalle al muro le famiglie preoccupate di un onore, più convenzionale che reale, da salvaguardare.    Se i genitori vedono i difetti del partner, il figlio o la figlia vede, invece, solo i lati positivi. Se la ragazza, alla fine, si risolve a rompere il fidanzamento, dando ascolto ai genitori, correrà poi il rischio, più avanti, di incolpare i genitori di aver ostacolato il matrimonio giusto. Il ragazzo lasciato un tempo sembrerà così migliore di quello poi effettivamente sposato. E così ci si ritroverà deboli per affrontare le normali difficoltà presenti in ogni matrimonio. Per quanto riguarda i genitori, bisogna ricordare loro che le scelte dei figli devono essere libere al 100% e che pertanto devono essere rispettate: i figli devono poter contare sulla leale collaborazione dei futuri nonni. Il rispetto della libertà è molto importante per evitare le crisi dell’emotività contrastata. Il Canone 219 del Codice di Diritto canonico afferma: «Ogni fedele gode del diritto di non subire alcuna costrizione nelle scelte di stato». Se una figlia si innamora di un ragazzo che non piace ai genitori, nascono tragedie di emotività contrastata, nella figlia, nei genitori e anche nel ragazzo. Per i genitori, la giusta via da intraprendere è quella di esprimere i dubbi e poi dire alla figlia: «Adesso prova a pensarci. Tocca a te decidere, al 100%. E, se decidi di sposarlo, noi saremo dei buoni suoceri. Ma se ti sembrano validi i nostri timori e decidi di lasciarlo, non pensare neppure un minuto di doverlo lasciare perché non ci piace. Altrimenti nelle future difficoltà di un matrimonio con un altro ragazzo, penserai che l’altro fosse migliore e che i tuoi genitori siano stati un grosso freno alla tua felicità coniugale». Questa è la giusta impostazione anche per i consigli sulle scelte professionali o per una vocazione ecclesiale. Ma vale anche per il lavoro femminile, quando la famiglia soffre per l’assenza della madre. Un marito potrebbe preferire che la moglie scelga di curare la famiglia a tempo pieno, ma non può instaurare una specie di guerra fredda. Spiegherà le sue ragioni, ma dovrà sempre concludere: «Tocca a te decidere, e sei libera di farlo al 100%. Se continui a lavorare non te lo farò pesare, ma se decidi di restare a casa, non devi farlo solo per fare un piacere a me. Se ti vedo con il volto triste, non voglio pensare che tu lo sia perché ti ho costretta a stare a casa». Il rispetto della libertà è un bene piuttosto raro, soprattutto quando si è coinvolti in prima persona in decisioni importanti che coinvolgono la vita degli altri. Per questo è così importante coltivare la sapienza relazionale.

Fra AMAB

La riconciliazione dei Montecchi e Capuleti (Frederic Leighton)

 

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