CON SAN ROCCO SULLA BARCA DI PIETRO

“Con San Rocco sulla barca di Pietro” è stato il tema dell’edizione 2018 del Raduno Europeo degli Amici di San Rocco svoltosi a Calderà di Barcellona Pozzo di Gotto il 26 Maggio scorso.
La lunga preparazione spirituale e materiale all’evento ha fornito un ulteriore progresso nel cammino sinodale che i Francescani dell’Immacolata conducono con e per il popolo di Dio di Calderà affidato alla loro cura pastorale da tre anni.
Come da programma ampiamente pubblicizzato e proposto alle autorità ecclesiali, alla vigilia della grande celebrazione eucaristica il tema del raduno è stato significato dall’allestimento di un carro a forma di nave con l’araldica di Papa Francesco, successore di Pietro e di San Rocco pellegrino di carità. Un sacrificio di maestri dell’artigianato ripagato dall’entusiasmo e dagli apprezzamenti della gente semplice e del prelato e i chierici convenuti al raduno da vari Comuni italiani.
Su di esso, oltre al simulacro del santo e l’insigne reliquia del braccio di San Rocco, il cui pellegrinaggio è stato prontamente avallato dalla Congregazione per la Causa dei Santi, hanno trovato posto numerosi bambini della parrocchia vestiti da “San Rocco”.
La presenza di statue della Santa Vergine o di santi su carri a forma di barca non è una novità, anche se per Calderà e per il raduno annuale dell’Associazione Europea costituisce una prima e riuscita esperienza.
Da Malaga a Siviglia, da Andria a Caltanissetta, la sana pietà popolare ha interpretato nella barca il cammino esistenziale nel mare incerto della storia personale e collettiva nel quale l’uomo e l’umanità si affida alla Provvidenza di Dio con il privilegio di essere guidato dalla Chiesa e dal Principe degli Apostoli, “pescatore di anime”.
Calderà si è formata storicamente e culturalmente sull’attività ittica che motiva la tradizionale processione a mare di San Rocco il 17 agosto di ogni anno.
In una sana e pertinente inculturazione della fede l’idea della “barca di San Pietro” con il Patrono ha suscitato un forte consenso per la leggibilità teologica del segno.
Al termine della XIII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione (7-28 ottobre 2012), i prelati della Chiesa dissero:
“Sentiamo di dover esortare le nostre parrocchie ad affiancare alla tradizionale cura pastorale del Popolo di Dio le forme nuove di missione richieste dalla nuova evangelizzazione. Esse devono permeare anche le varie, importanti espressioni della pietà popolare”.
La processione è un segno della condizione della Chiesa, popolo di Dio in cammino che, con Cristo e dietro a Cristo, consapevole di non avere in questo mondo una stabile dimora (cf. Eb 13, 14), marcia per le vie della città terrena verso la Gerusalemme celeste; segno anche della testimonianza di fede che la comunità cristiana deve rendere al suo Signore nelle strutture della società civile; segno infine del compito missionario della Chiesa, la quale sin dagli inizi, secondo il mandato del Signore (cf. Mt 28, 19-20), si è messa in marcia per annunciare per le strade del mondo il Vangelo della salvezza.
Al fine di assicurare ancora maggiore sacralità all’iniziativa, si è dato voce ai bambini che nel pur breve percorso sono riusciti da bordo della nave di San Pietro a condurre la recita del Rosario con le loro intenzioni spontanee: la famiglia, il papa, il vescovo, i sacerdoti, la pace nel mondo, i poveri e ammalati, i bambini che soffrono…
La loro presenza ha naturalmente attirato e invitato i genitori a un più fattivo coinvolgimento nelle attività pastorali tese con catechesi omiletiche preparatorie e incontri organizzativi a capire meglio la portata e il significato del raduno.
Dice Papa Francesco in Evangerlii gaudium (126) che nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla per approfondire il processo di inculturazione che è una realtà mai terminata. Le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione.
“Quando in un popolo si è inculturato il Vangelo, nel suo processo di trasmissione culturale trasmette anche la fede in modi sempre nuovi; da qui l’importanza dell’evangelizzazione intesa come inculturazione. Ciascuna porzione del Popolo di Dio, traducendo nella propria vita il dono di Dio secondo il proprio genio, offre testimonianza alla fede ricevuta e la arricchisce con nuove espressioni che sono eloquenti. Si può dire che «il popolo evangelizza continuamente sé stesso» (EG 98).
“Non a caso in una terra martoriata come la nostra nel XVII sec. – scrive il Direttore dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Messina – il popolo cristiano siciliano, vivendo drammi non indifferenti quali la dominazione straniera, il flagello della peste, trovò nella pietà popolare e dunque nel culto ai misteri della Passione di Cristo un modo per saper sapientemente rileggere i segni dei tempi e trovare nella fede dei punti fermi nel rapporto con il soprannaturale”. E’ proprio in quel periodo che si sviluppò una più marcata devozione a San Rocco, il taumaturgo contro la peste: Calderà, Nasari, Alì Terme, San Perniceto… sono località del messinese dove il santo è particolarmente venerato.
Scrive il liturgo e rettore del santuario Ecce Homo di Calvaruso, padre Massimo Cucinotta, “che anche se oggi tutto il linguaggio della liturgia permette una ampia partecipazione anche a livello emotivo sembra che alla pietà popolare venga riconosciuto uno spazio più libero per l’espressione dell’emotività, specialmente con una dimensione collettiva, partecipata, popolare, riuscendo a toccare le fibre della sensibilità, provocare emozioni, entusiasmi collettivi, pianti e sensazioni emotive, raramente provati in una celebrazione liturgica. Spesso anche se tali sensazioni commuovono ma non convertono, costituiscono sempre un terreno fecondo in cui può attecchire una corretta opera di evangelizzazione”.
Uno studio di Angelo Plumari sulla pietà popolare in Sicilia, ha messo in evidenza come nella nostra terra alcune usanze della Settimana Santa, come l’apertura della porta nella domenica delle palme, oppure l’uso di cavalcare un asino da parte del celebrante o di un bambino non appartenevano a un programma popolare autonomo, quanto all’espressione di un programma rituale liturgico. Esempio tipico di un’armonizzazione tra sequenza liturgica e pietà popolare.
Barcellona Pozzo di Gotto, tra l’altro, è la città delle “varette” cioè dei carri che espongono le scene della Passione e percorrono le vie della città.
Anche la periferia di Calderà riproduce coerentemente la stessa dinamica inculturandola nel suo contesto di mare.
L’augurio è che in tempi segnati dal secolarismo e da tonfi in umanità che investono paesi europei tradizionalmente cattolici come l’Irlanda che ha appena legalizzato l’aborto con un forte consenso referendario e il Portogallo che ha legalizzato l’eutanasia, le chiese locali riescano ad educare i fedeli evangelizzando e plasmando anche con nuove dinamiche pastorali una cultura più cristiana.
La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità (EG 28)
Possiamo immaginare che Erich Przywara con il suo sguardo attento verso l’Occidente avrebbe colto proprio nella poliedrica Sicilia, terra di incontro, dialogo e scambio interculturale, la grande opportunità di presentare all’occidente europeo – al quale la Trinacria appartiene – il suo “charisma” nella sconcertante complessità del mondo contemporaneo che non risparmia polarizzazioni e appuntamenti mancati con la storia e con lo Spirito.

Fra AMAB

CON SAN ROCCO SULLA BARCA DI PIETRO“Con San Rocco sulla barca di Pietro” è stato il tema dell’edizione 2018 del Raduno…

Pubblicato da Parrocchia San Rocco in Calderà su martedì 29 maggio 2018

 

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