LA DOMENICA DELLA PAROLA 2018

Per accogliere l’invito di papa Francesco a conoscere, amare e diffondere la Bibbia, vivremo in parrocchia il 30 Settembre prossimo una vera e propria festa della Parola con il valore aggiunto della presenza di Radio Maria pellegrina, la Diretta della S. Messa alle ore 10:30 seguita dalla radiodiffusione della recita del S. Rosario con la preghiera per l’Italia.

E’ per la nostra comunità una grande grazia e un grande impegno che s’iscrive nel percorso sinodale intrapreso dal 2015 con i Frati Francescani dell’Immacolata.

La Parola non deve essere solo studiata ma anche amata e venerata.

C’è un passo ulteriore della ricezione della costituzione conciliare Dei Verbum che è la venerazione della Parola di Dio e la devozione alla sacra pagina: una lettura popolare della Bibbia che era anche il sogno del beato Giacomo Alberione e delle grandi figure che hanno pensato a una Chiesa di popolo.

S. Girolamo, Padre della Chiesa e studioso della Bibbia al quale dobbiamo la sua traduzione in latino denominata la Vulgata, affermava che Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo.

Il Concilio Vaticano II rilegge in chiave allegorica e morale questo testo di Girolamo, quasi che esso volesse stimolare i cristiani alla lettura personale della Bibbia (cfr. Dei Verbum 25).

Papa Francesco durante l’Anno della Misericordia invitava tutte le comunità ecclesiali a rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza, l’approfondimento della Sacra Scrittura (MM 7), dedicando una domenica dell’anno liturgico a questo scopo.

Attraverso la Sacra Scrittura, mantenuta viva dalla fede della Chiesa, il Signore continua a parlare alla sua Sposa e le indica i sentieri da percorrere, perché il Vangelo della salvezza giunga a tutti.

“È mio vivo desiderio dice Papa Francesco – che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa, perché attraverso di essa si possa comprendere meglio il mistero di amore che promana da quella sorgente di misericordia”.

Lo ricorda chiaramente l’Apostolo: «Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia» (2 Tm 3,16).

In questo invito Papa Francesco certamente ha rilanciato a livello globale anche l’esperienza pluridecennale della Chiesa latinoamericana della giornata della Parola e del mese di settembre come “mese della Parola”; d’altra parte in Argentina la giornata della Parola è stata istituita nel 1961, con la denominazione Domenica Biblica Nazionale (Domingo Biblico National).

In questo contesto saranno a disposizione dei fedeli a prezzi popolari esemplari di Bibbia e di sussidi liturgico pastorali per la celebrazione della Giornata della Parola fino ad esaurimento delle scorte.

La celebrazione eucaristica radiotrasmessa in diretta costituisce un momento ricco di segni e particolarmente significativo per sottolineare il rapporto profondo tra Parola ed Eucarestia.

In occasione della Domenica della Parola, e quindi in forma straordinaria, durante il canto del Gloria, il diacono o l’accolito lettore dell’Epistola, preceduto dal turiferario e accompagnato da due ministri con i rispettivi ceri procede all’ingresso solenne dell’Evangeliario donato da “Gli Amici di S. Rocco” e lo deposita sull’altare.

Durante il “Canto al Vangelo” gli accoliti con i ceri e il turiferario si recano alla sede, per l’infusione dell’incenso; in assenza di diacono il presbitero si reca all’ambone per la proclamazione del Vangelo. Questa sarà preceduta dall’incensazione.

Terminata la proclamazione, il ministro bacia il libro in segno di venerazione aggiungendo sottovoce: “La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati”.

È bene che in questa occasione il celebrante impartisca la benedizione al popolo con il Libro Sacro.

Al fine di sottolineare la centralità della Parola, i fedeli possono essere invitati a esprimere un gesto di venerazione: in questo caso, la Bibbia, prima di essere nuovamente riposta sull’ambone, o in un altro luogo opportuno, viene esposta alla venerazione dei fedeli. Un bacio, particolarmente dove siano presenti bambini, o un inchino con una mano appoggiata alla pagina biblica.

L’Evangeliario è infine deposto sull’altare in posizione centrale ed orizzontale in prossimità del corporale.

(Ordinamento Generale del Messale Romano e disposizioni Ufficio Liturgico CEI)

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