Channelling, divinazione e necromanzia presso i giovani: un fenomeno da non sottovalutare

Sempre più giovanissimi si dedicano a forme di divinazione e necromanzia con serie conseguenze sulla loro psiche.
San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae afferma decisamente che la divinazione nelle sue diverse forme è un peccato grave e vi può essere il pericolo che la divinazione possa compiersi sotto l’influsso di Satana o dietro suo suggerimento. Il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 2115 scrive: “Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità”. Il numero 2116 del Catechismo specifica ancora meglio: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere; ricorso a Satana od ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene “svelino” l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini, ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste.
Poco tempo fa si diffuse a macchia d’olio tra i giovanissimi il Charlie Challenge il cui colpo di coda contua a mioetere le sue vittime praticandosi ancora oggi persino in qualche scuola elementre nell’assoluta indifferenza di qualche insegnante o genitore.
Si tratta di una vera e propria seduta spiritica semplificata per bambini e adolescenti. In questo appuntamento medianico versione 2.0 poiché la pratica è puntualmente youtubizzata.
Si prende un foglio e si divide in quattro quadranti. Su due quadranti si scrive un “Sì”, sugli altri due un “No”. Poi si prendono due matite e si sistemano al centro della griglia, una in orizzontale e l’altra sopra in verticale a formare una croce. A questo punto si invoca il fantasma di Charlie, un bambino che si sarebbe tolto la vita a soli 10 anni, e gli si fanno domande sul proprio futuro. Domande alle quali lui risponderà con un “Sì”o con “No” spostando la matita sulle risposte nei quadranti. Il medium è sostituito dai partecipanti – spesso giovanissimi – e la griglia “si/no” è solo una variante della cosiddetta tavoletta Ouija usata per far parlare gli spiriti.
Ai giovani si raccomanda di evitare nel modo più assoluto tali pratiche: non si può ‘giocare’ coi demoni senza aprire finestre difficili da richiudere nel mondo delle tenebre. Ci sarebbe da chiedersi quali menti occulte si nascondano dietro a tali invenzioni, soprattutto in considerazione del fatto che sono rivolte principalmente a un pubblico giovane e quindi facilmente influenzabile.
Conosco bambini che dopo tale pratica sono stati in cura psichiatrica a soli otto, nove anni di età.
Non sono quantificabili i danni alla psiche e ancor più allo spirito. Questi ultimi possono andare dai disturbi malefici alla vera e propria possessione diabolica.
Ho saputo di quattro ragazze adolescenti che sono state ricoverate per gravi crisi isteriche dopo aver giocato a Charlie Challenge. La diagnosi è stata di ‘isteria di massa con sintomi psicotici’. Una volta calmate, le giovani sono state restituite alle famiglie e c’è da sperare che questa brutta esperienza sia di monito anche ad altri.
Negli ultimi anni, denunciano gli psichiatri, sono decine gli adolescenti che sono ricorsi alle cure ospedaliere a seguito di contatti con demoni o entità ultraterrene durante una seduta spiritica. I ragazzi sentono il bisogno di fare questo tipo di giochi perché i giovani sono curiosi e desiderano sperimentare. Proprio per questo si sentono attratti da tutto ciò che non conoscono ed è misterioso.
Il fenomeno delle sedute spiritiche è direttamente proporzionale alla crisi della fede.
E’ necessaria innanzitutto una giusta valutazione del fenomeno e un’alleanza educativa tra famiglia, Chiesa e scuola.
Ne va di mezzo l’avvenire dei figli.
Quando non si crede in Dio, qualcun altro o qualcos’altro prenderà il suo posto…

Fra AMAB

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