SULL’ ALTARE CON PAPA FRANCESCO

 

Il 16 Dicembre 2019 all’inizio della Novena di Natale ho ricevuto la grazia di concelebrare la S. Messa con Papa Francesco.
L’occasione si è presentata per il mio 25° anniversario di Ordinazione sacerdotale del 9 luglio scorso. Rispetto alla data esatta ho dovuto aspettare qualche mese poiché solo pochi sacerdoti alla volta sono ammessi alla concelebrazione nella cappella di Santa Marta. In compenso in questo stesso giorno ricorreva il 58° anniversario di matrimonio dei miei genitori.
Ero abituato a vedere spesso e da vicino il Papa durante il mio soggiorno romano e l’attività giornalistica da un continente all’altro per seguire i suoi viaggi apostolici.
Rimane comunque un’emozione sempre nuova la prossimità con Papa Francesco per la testimonianza di umanità e spiritualità che offre ai suoi interlocutori.
Durante l’omelia ha parlato dei “Ponzio Pilato” contemporanei per stimmatizzare l’indifferenza dell’uomo verso un Dio che si fa bambino povero e verso i poveri della terra.
Alla fine della S. Messa ci siamo raccolti per qualche minuto in silenzioso e devoto ringraziamento al Signore ricevuto nell’Eucarestia.
Sono stato il primo ad essere ricevuto e il dialogo è stato cordiale e gioviale come sempre.
Ho mostrato al Papa il calendario parrocchiale che lo ritrae ogni mese con dei suoi discorsi e scritti.
A un certo punto mi ha detto scherzando: “Bello, bello, ma chi è quel personaggio?”
Poiché in un riquadro c’era anche la mia foto gli ho replicato: “Quello vestito di bianco o di grigio?”
Persino i gendarmi e le guardie svizzere erano divertiti malgrado il loro contegno istituzionale!
Papa Francesco mi ha poi chiesto dove fossi finito da quattro anni a questa parte e quando gli ho detto che stavo in Sicilia mi ha detto di non fare la fine di Padre Pino Puglisi.
Il problema è che la vera mafia sta nei palazzi del potere di Roma che non risparmia neanche i “sacri palazzi”…
Ho poi offerto al Papa un “sanrocchino” da 60 cm chiedendo per tutta la parrocchia di San Rocco in Calderà e la città di Barcellona la sua preghiera e benedizione. Ho pensato particolarmente agli ammalati, al mio amico il sindaco, ma anche alle persone colpite da recenti lutti e le vittime dell’esplosione di Oreto.
Conservo nella mente e nel cuore il ricordo di questa mattinata e sperimento gli effetti della preghiera di un uomo che sta cambiando la storia.
Quando i posteri criticando la condotta della generazione presente si chiederanno dove la Chiesa si trovasse quando la gente moriva in mare, il pianeta si avviava verso un cambiamento climatico indotto dall’uomo e i Paesi si facevano la guerra con l’economia che uccide i poveri, potremo rispondere con cognizione di causa: “La Chiesa stava avanti”.

Fra AMAB

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