Il ritorno all’occultismo

Palermo Today del 25 febbraio informa che i Carabinieri hanno fermato un 55enne palermitano che adesso si trova nel carcere dell’Ucciardone. Avrebbe truffato almeno 25 persone, spillando loro decine di migliaia di euro nel corso di quattro anni. L’uomo operava in Romagna: c’è chi lo chiamava gran maestro, per qualcuno era un grande guru. Ogni anno tredici milioni di italiani chiedono a maghi e affini di svelare loro i segreti sul futuro: secondo il Codacons, il mercato dell’occulto non conosce crisi. Ogni anno tredici milioni di italiani chiedono a maghi e affini di svelare loro i segreti sul futuro: secondo il Codacons, il mercato dell’occulto non conosce crisi.

L’incertezza sul lavoro, la crisi economica seduce le menti più deboli ma anche più disperate che si rivolgono a maghi, astrologi, cartomanti e veggenti.
In Italia sono oltre 155.000 gli operatori dell’occulto per un business da oltre 8 miliardi di euro “esentasse”.
Dato ancora più sorprendente è il livello di studio degli utenti di “magia e divinazione”, sempre più numerosi fra i laureati, i professionisti, i dirigenti: quando non sono le stesse imprese a servirsi del veggente e dell’astrologo per una previsione sulle loro transazioni di affari.
La magia, così intesa, si fonda sul credere nell’esistenza di spiriti che operano nel mondo, autori di fatti strani, dei quali bisogna conciliarsi il favore, acquisire la potenza o quanto meno neutralizzare l’azione attraverso riti e pratiche tenute segrete; chi sia riuscito ad entrare in possesso di questi poteri è tentato di servirsene contro i suoi nemici gettando loro il “malocchio” o malasorte, effettuando un sortilegio. Le pratiche magiche non hanno però sempre un fine malefico, come fare ammalare uomini ed animali, distruggere beni, provocare incidenti. Si ricorre al mago anche per confidargli delle angosce e chiedere un successo in affari od in amore oppure che tolga il malocchio. Tradizionalmente si è soliti distinguere tra magia “bianca” e magia “nera”.
Con la dizione di magia “bianca” si può intendere l’arte di operare prodigi con mezzi naturali; in questo senso equivale ai giochi di prestigio ed ai fenomeni di illusionismo. Se tutto ciò non è compiuto con mezzi illeciti e non ha fini disonesti, questo tipo di magia è innocua e legittima. Negativo è invece se per magia “bianca” si intendono forme di intervento che presumono di mirare a scopi, sia pur benefici, con il ricorso a mezzi inadeguati moralmente come talismani, amuleti, pentacoli e filtri vari. Nella magia infatti si è sempre realizzato un grande consumo di oggetti considerati portatori di una potenza magica protettrice per premunirsi dai rischi e dai pericoli della vita. Ad esempio è noto il ferro di cavallo, che dovrebbe aumentare la possibilità di successo, oppure il dente di tigre per beneficiare della forza del felino. L’amuleto in genere è un oggetto naturale considerato come portafortuna e può essere: conchiglia, osso o cristallo; esso creerà un campo di forze magiche che protegge e genera uno stato di sicurezza nella psiche di chi lo porta.
Il talismano invece è un oggetto più personalizzato dell’amuleto, esso viene preparato dal mago tenendo esattamente conto del segno zodiacale del beneficiario, segno che determina la scelta dei materiali, dei colori e dei profumi. Il mago fabbrica un talismano protettivo in un giorno preciso della settimana e del mese lunare ed un talismano per riconquistare l’amore perduto in un altro giorno prestabilito. Il pentacolo è una figura simbolica che sintetizza un’intera dottrina a base di segni, lettere o disegni, ad esempio la stella a sei punte, il quadrato magico. Le candele rosse scure, dette candele dell’incantesimo, sono utilizzate insieme a filtri d’amore versati nel tè, caffè, vino per sedurre sessualmente una persona.
E’ chiaro che in questo tipo di magia bianca entrano in gioco sia forme di superstizione che comportamenti ingannevoli contrari alla natura stessa della fede cattolica e quindi illeciti ed inaccettabili, quando non addirittura pericolosi per la stessa integrità psico-fisica e la vita morale di coloro che ne sono vittime. Ancora più deleteria è la magia “nera”, in quanto essa si richiama in modo diretto od indiretto a poteri diabolici. Generalmente la magia “nera” è indirizzata a scopi malefici come il procurare malattie, disgrazie e morte o  ad influenzare il corso degli eventi a propria utilità, specialmente per conseguirne vantaggi personali come onori, ricchezze od altro. La magia “nera” è una vera e propria espressione di anticulto cattolico ed è indirizzata a far diventare i suoi adepti “servi di Satana”. Rientrano nella magia “nera” tutti quei riti esoterici, a sfondo satanico, che hanno il loro apice nelle cosiddette messe nere. Alla magia si collega poi, come importante correlato, la divinazione, cioè la pretesa di voler predire il futuro in base a segni tratti dal mondo della natura od in rapporto all’interpretazione di presagi o sorti di diverso genere.
Tra i numerosi e vari strumenti di divinazione la più diffusa è la cartomanzia, che utilizza le carte da gioco per indicare gli eventi futuri; essa è una pratica relativamente recente in quanto la presenza delle carte da gioco è documentata in Occidente solo a partire dalla fine del ‘300. Il mazzo di carte dei Tarocchi, formato da ventidue arcani maggiori e cinquantasei arcani minori, fu inventato nelle corti italiane della seconda metà del 1400 ed è il risultato iconografico delle allegorie e dei simboli tardo-medievali e rinascimentali. La chiromanzia, invece, si basa sulla decodificazione delle linee della mano e viene utilizzata per inquadrare il carattere del cliente, le sue potenzialità e le sue inclinazioni. Lo spiritismo e la negromanzia sono il ricorso agli spiriti dei morti per svelare il futuro. Altro elemento di divinazione è la numerologia, che si riallaccia alla Cabala ebraica, che si attua sostituendo i numeri alle lettere del nome e del cognome di una persona e, riducendo i numeri fra quelli compresi tra l’uno ed il nove, se ne interpretano i valori simbolici.
Il giudizio dottrinale della Chiesa Cattolica sulla magia e stregoneria è in linea con quanto insegna la Sacra Scrittura. Il Giudaismo dell’Antico Testamento, pur essendo nato nel cuore della civiltà medio-orientale fondata sulla magia, prende vigorosamente le distanze dai riti magici degli egizi, dei cananei e dei babilonesi. L’immagine della magia come alleata dei potenti contro la religione di Israele, si ritrova nel Levitico (19, 26-31; 20, 6-27), nel Deuteronomio (18, 9-14); nel I Libro di Samuele (28, 6-14) la debolezza di Saul che consulta la maga di Endor, dopo averle vietato di “evocare gli spiriti”, esprime il peso di una inclinazione naturale alla curiosità di conoscere il futuro.
Il cattolico non può accettare la magia perché non può fare il peccato di idolatria, cioè non può accettare di mettere al posto del vero Dio delle false credulità. I cristiani non possono credere che la loro vita sia dominata da forze occulte manipolabili a piacimento con riti magici. I credenti in Cristo non possono ritenere che il loro futuro sia scritto in anticipo nei movimenti stellari od in altre forme di presagio.
Sulla piazza di Efeso, all’appello incisivo di San Paolo “un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portarono i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti” (Atti 19, 19). L’Apocalisse esclude dalla Gerusalemme celeste i “menzogneri” ed i “fattucchieri” di qualsiasi genere (Apocalisse 9, 21; 18, 23; 21, 8; 22, 15).
In conclusione, la ricerca del “magico” nelle sue diverse forme deriva da un bisogno di significato e di risposte che la società materialista odierna non è in grado di dare. Il ricorso alla magia ed alle singole pratiche di divinazione diventa conseguentemente una compensazione al vuoto esistenziale che caratterizza la precarietà del nostro tempo. I maghi, gli stregoni e i fattucchieri trovano terreno fertile solo là dove c’è assenza e vuoto di evangelizzazione e magari c’è un’apparente fede cattolica esterna che in realtà non è maturata in un credo adulto. La vera evangelizzazione, mentre propone la pienezza dell’esistenza cristiana, non deve disattendere di farsi coscienza critica e denuncia di questa grave sfida che oggi come non mai la stregoneria lancia contro la Chiesa Cattolica.

Fra AMAB

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *