MALTEMPO A BARCELLONA, MOMENTO BUONO PER IL VOLONTARIATO

Che l’Italia sia in Europa il paese più passibile a dissesti idrogeologici è un dato di fatto che emerge in maniera tragica in occasione di elementi scatenanti come il cattivo tempo.
I cambiamenti climatici e lo spopolamento delle aree rurali, sempre più abbandonate a se stesse con i loro boschi, aumentano in estate gli incendi e in inverno le frane dovute alla copiose precipitazioni.
Barcellona Pozzo di Gotto e il litorale di Calderà sono stati più volte interessati negli ultimi dieci anni da alluvioni, esondazioni dei torrenti e mareggiate violente con vittime nel 2011 e notevoli danni alle abitazioni nel 2015.
 

Le Amministrazioni locali e ancor prima i cittadini, sono consapevoli che c’è ancora da lavorare per la messa in sicurezza delle case, dei ponti, la viabilità delle strade e il riadeguamento della rete fognaria.
La recente tragedia di Ischia accentua sicuramente la presa di coscienza della gravità del fenomeno.
A Milazzo, decine di famiglie sono rimaste intrappolate nelle loro case, in seguito al crollo di un muro.
Il quartiere di S. Antonio a Barcellona è stato invaso da fango e detriti che hanno sollecitato l’intervento delle ruspe per lo sgombero.
A Terme Vigliatore molti abitanti sono scesi in strada per spalare il fango.
I volontari del Nois 893, di Sant’Agata Militello, hanno salvato un anziano che era rimasto intrappolato nella sua vettura per oltre un’ora.
Il ponte che sovrasta il torrente di Mazzarrà, sulla litoranea di Terme Vigliatore, tra Marchesana e Cannotta, ha ceduto in seguito al violento temporale.
Fortunatamente non si sono registrati feriti, ma la pioggia ha seminato il terrore.
Soprattutto a Barcellona, in una frazione vicino al santuario della Madonna del Carmelo, in via Serro del Carmine, dove l’auto di una famiglia è sprofondata nel fango insieme alla strada.
Il caso più rocambolesco Intorno alle 20, in via Tommaso De Gregorio, quando un’ambulanza diretta a casa di un infartuato è rimasta bloccata sull’asse viario, a causa dell’acqua alta.
I sanitari sono stati presi a bordo di un fuoristrada da due volontari e condotti dalla persona in pericolo di vita, che ha potuto ricevere così una prima assistenza. Successivamente il paziente è stato accompagnato fino all’ambulanza e condotto in ospedale, dove i medici sono riusciti a salvargli la vita.
Ringraziamo il Signore per aver risparmiato il nostro territorio da vittime e ringraziamo anche tutte le persone che in virtù del loro mandato professionale o ancor dippiù come semplici volontari si sono prodigati per il soccorso di persone in difficoltà e il conforto ai disagiati.
 
Fra AMAB
 

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