GRAZIE MAESTRO ENNIO!

 Il sì alle nozze eterne è risuonato nella stanza di un ospedale come l’ultimo acuto di una nota che immortala la melodia di una vita.
Il 6 luglio 2020 si è spento al Campus Biomedico di Roma Ennio Morricone la cui vocazione all’amore era nata proprio in una stanza di ospedale.La moglie Maria, sua musa ispiratrice, nel 1950 era rimasta vittima di un incidente automobilistico insieme al padre e venne ricoverata e ingessata dal collo alla vita. Maria era amica della sorella di Ennio e il giovane in quella circostanza, standole vicino, conquistò il suo cuore.
Si sposarono il 13 ottobre 1956 ed ebbero quattro figli.
Il maestro romano, scomparso a 91 anni, sentendo la morte vicina, in piena lucidità le ha lasciato un commovente testamento spirituale intriso di pensieri belli e ispirati estesi ai loro figli.
L’altro grande amore di Morricone fu naturalmente la musica.
Il maestro romano fu un genio poliedrico.
Premio Oscar e autore di oltre 400 colonne sonore per film di generi diversi – da “C’era una volta il West” di Sergio Leone con la trilogia Eastwoodiana a “Nuovo Cinema Paradiso” e “Malena” di Giuseppe Tornatore fino all’ultimo “Hateful Eight” di Quentin Tarantino.
Ciò che edifica maggiormente di Ennio Morricone è la sua carica di umanità.
L’arte musicale infatti è una interazione tra mente e cuore, fra pensiero e sentimento.
I pitagorici già nella metà del sec. V a.C. affermavano che la musica è il linguaggio dell’anima, “segno di vita spirituale ordinata” ed uno strumento per “realizzare l’armonia dell’anima mettendola in contatto con la divinità”.
Il filo del “sacro” ha accompagnato in effetti l’intera carriera di Morricone, emanazione di quella dimensione spirituale che ne ha permeato la vita e l’arte. Una spiritualità sempre presente nella sua scrittura, diceva egli stesso, indipendente dalla sua volontà. 
L’opera più significativa dal punto di vista religioso fu indubbiamente la colonna sonora di “Mission”, il capolavoro di Roland Joffé del 1986, le cui note inconfondibili risuonano nelle orecchie di moltitudini di persone, di ogni latitudine e generazione.
Invitato dal cardinale Gianfranco Ravasi alla plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura parlò del legame tra il vedere e l’ascoltare. La musica era per lui l’intreccio della visione e dell’ascolto. In questo senso la sua opera musicale è stata una grande espressione di spiritualità interiore.
“Ho pianto solo due volte, per Mission e per Papa Francesco” confessò Ennio Morricone in una intervista per i suoi 90 anni. Aveva composto una Messa per il bicentenario della ricostituzione della Compagnia del Gesù, dopo la soppressione del 1773. Prima dell’esecuzione, incontrò Bergoglio e soli con lui, lui e Maria, sua moglie, scoppiarono a piangere.

Il maestro è stato con sua moglie un sincero credente, ha coltivato amicizie con preti e nutrito rispetto verso tutti i religiosi. Ricordo che nel 2010 gli proposi di realizzare la colonna sonora per il film “Duns Scoto” che produssi per i Francescani dell’Immacolata. Ennio Morricone fu molto disponibile nei miei confronti e interessato al progetto, ma all’epoca era già impegnato in altri lavori importanti. Dovendo noi completare la postproduzione del film e avendo delle scadenze per l’uscita, ci orientammo, non senza rammarico, su altri pur validi musicisti.

Per lui la musica era espressione non solo estetica ma anche etica.

La musica si configura quindi come l’unico tipo di arte e di mezzo umano universalmente accettato, riconosciuto e interpretato.

«Se voi continuerete a commettere ingiustizie, Dio vi lascerà senza la musica».

In questa frase di Cassiodoro, Ennio Morricone vedeva sintetizzarsi la visione spirituale che impegnava tutta la sua opera musicale.

Il termine greco “harmonia” significa unione, comunione con gli uomini e con Dio come augurio e preghiera verso il maestro romano.

 Come nella musica esiste l’armonia di suoni così nel mondo sentiamo il bisogno di una armonia di pensiero e di azioni, di un’armonia dei fatti con le parole, dell’armonia di sentimenti e opinioni per permettere a tutti di vivere in pace.

Come i musicisti di una grande orchestra, che anche con strumenti diversi suonano armonicamente la stessa musica, tutti gli uomini dovrebbero vivere ed agire concordi per un mondo migliore.

E’ questa l’eredità che ci lascia il maestro Ennio Morricone con le sue musiche che resteranno per sempre.

 

Fra AMAB

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